(in continuità col documento dell’ANPI Prov. Bolognese)
In un momento storico in cui si stanno perdendo il senso della solidarietà, dell’uguaglianza, della dignità umana e del bene comune, e in cui il dibattito politico alimenta giorno dopo giorno la contrapposizione e lo scontro tra le fasce più vulnerabili del paese senza alcun elemento di confronto costruttivo, vogliamo sottolineare l’importanza della scelta delle amministrazioni che si assumono la responsabilità di ristabilire quei principi costituzionali sempre più estranei alla pratica quotidiana.
Il perseguimento, con rinnovata determinazione, dei valori fondamentali di libertà, di pace, di uguaglianza, di giustizia sociale e di solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione, rappresenta quindi la via migliore per contrastare paure e chiusure di cui si nutrono i preoccupanti rigurgiti neofascisti e razzisti.
Il primo invito dell’ANPI, rivolto ai cittadini del nostro Comune che affronteranno le elezioni amministrative, è ovviamente quello di andare a votare, esercitando un diritto/dovere costituzionale attribuito a tutta la popolazione, conquistato pienamente per la prima volta 73 anni fa, con l’avvento della Repubblica e in seguito alla Liberazione del paese dall’oppressione nazifascista.
In secondo luogo, per tutte le ragioni sopra evidenziate, alla amministrazione, che rappresenta le figure istituzionali più importanti, perché le più prossime al cittadino, ai suoi bisogni e ai problemi della comunità, chiediamo un impegno sui seguenti punti :
1) coerenza programmatica nell’attuazione dei valori e dei contenuti della Costituzione, con particolare riferimento all’accrescimento della coesione della nostra comunità, concorrendo alla rimozione di cause che impediscano il pieno dispiegarsi della democrazia;
2) coinvolgimento delle associazioni e delle realtà democratiche e antifasciste presenti sul territorio, nell’organizzazione e nella valorizzazione delle feste civili, attraverso l’istituzione di un Comitato per le celebrazioni, al fine di migliorare la consapevolezza e la divulgazione del senso e dei valori delle medesime;
3) promuovere, come utile strumento di conoscenza e comprensione dei fenomeni sociali e politici, percorsi e iniziative di approfondimento sui temi della Costituzione, dell’educazione civica e dell’educazione alla cittadinanza, rivolti all’intera comunità e a ogni fascia d’età;
4) essere vigili e attivi contro ogni forma di violenza e di intolleranza, rifiutando qualsiasi tipo di discriminazione, sia essa basata su etnia, identità di genere, lingua, religione, opinioni politiche, orientamento sessuale, condizioni personali e sociali;
5) prestare grande attenzione ai rigurgiti fascisti e nazisti e attivare pratiche concrete volte a impedire la promozione e la propaganda fascista e promuovere azioni coordinate con le altre amministrazioni comunali, per una migliore attuazione delle leggi Scelba e Mancino e della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione;
6) resistere a forme di gestione del fenomeno migratorio contrarie ai principi Costituzionali di solidarietà, di uguaglianza e della dignità umana, implementando il sistema virtuoso di reti di solidarietà tra cittadini, associazioni e amministrazione, utile ad arginare le tensioni tra fasce sociali, e a garantire l’attuazione di soluzioni di solidarietà, coerenti con i principi più alti che danno fondamento all’essere cittadini di questo Paese.
Da tanti anni ci incontriamo in questa data ma quest’anno essere qui ha un significato particolare per tutti noi.
Ascoltare qualcuno che si permette a Milano, a Piazzale Loreto, di inneggiare a Mussolini è qualcosa di orrendo oltre che un reato di apologia che resta impunito.
A quelli che si chiedono, cosa serva oggi ancora coltivare la memoria, a quelli che” il 25 aprile non partecipano” perché “ è un derby tra fascisti e comunisti “, a quelli che fascismo e antifascismo sono concetti obsoleti appartenenti al secolo scorso, noi Anpi diciamo, anzi gridiamo con forza che il fascismo non è morto, che la sua estinzione non è mai avvenuta.
Da qualche tempo i segnali sono percepibili.
Lo si avverte in modo non direttamente leggibile, ma la posta in gioco non è la prevalenza, come potrebbe sembrare , di un partito su un altro, la posta è la stessa democrazia così come noi la conosciamo e come vorremmo che la conoscessero i nostri figli e i nostri nipoti. In gioco ci sono altri 70 anni di pace e di benessere, o almeno di libertà in questa nostra terra e in questa Europa, che abbiamo costruito e che, per quanto pessima, è ancora il miglior posto del mondo dove far crescere i nostri figli.
Per decenni la democrazia si è sentita al sicuro, perché c’è sempre stato qualcuno, oltre l’ANPI, che ne ha coltivato la memoria.
Ora che tutto è divenuto più fragile, ora che la violenza del nuovo cerca di spazzare via le vecchie categorie del pensiero: fascismo/antifascismo, destra/sinistra, ora la memoria diventa più fragile, deperibile perché la nostra democrazia, vecchia di 70 anni ha perso parte di se stessa e sta seppellendo, purtroppo, i suoi testimoni oculari.
Niente di più facile per il fascismo prossimo venturo, avendo a disposizione una quantità di strumenti di controllo delle masse, di manipolarle e rendere “fascista” un intero paese senza mai pronunciare la parola fascismo.
E’ bastato cambiare il segno ad una parola per controllare i comportamenti.
Prima si chiamava “nazionalismo”, ora si chiama “sovranismo”, prima si diceva “diverso/ebreo”, ora migrante . E il gioco è fatto !! Perché identificare il nemico nel soggetto aggredibile più debole, il migrante, e giocare la paura del diverso aggredendo l’ultimo, si ottiene consenso e un tot di like. Soprattutto scompare la paura della crisi economica che angoscia la maggior parte degli italiani.
Accade così per la parola “leader” che si trasforma in “capo, come per la parola “democrazia” che viene narrata come inutile pastoia democratica costosa, alla stregua del parlamento che va eliminato perché i politici costano, ma la conseguenza è l’eliminazione della democrazia…
Il falso bersaglio è il dato strutturale del nuovo/vecchio fascismo, ed è ciò che ci sta accadendo da un tot di tempo a questa parte, ma noi, uomini e donne libere dobbiamo opporci a tutto questo, dobbiamo combatterlo, in una parola dobbiamo indignarci.
Perché come qualcuno ha detto, chi perde la memoria del passato è destinato a riviverlo.
Così come Noi Donne non dobbiamo dimenticare che 73 anni fa , grazie alla lotta e ai sacrifici delle nostre madri e dei nostri padri, ci siamo conquistate il diritto al voto. Era il marzo 1946.
Senza quelle donne sarebbe stato veramente difficile vincere e riportare l’Italia alla democrazia e alla libertà. Ricordo , come sempre , una per tutte, la nostra Diana Sabbi, combattente partigiana , di Pianoro, medaglia d’argento al valor militare, grande presidente dell’ANPI di Pianoro, prima donna eletta nell’amministrazione comunale di Pianoro.
Lunga e faticosa sarà ed è la lotta della donna per la sua autodeterminazione,.
Solo nella provincia di Bologna sono morte ben 128 partigiane per la nostra libertà e i nostri diritti, e ancora oggi la nostra autodeterminazione viene attaccata in modo subdolo e al tempo stesso violento con il decreto Pillon.
Però noi donne siamo scese in piazza perché noi donne paura non abbiamo.
E allora noi, tutti gli anni andiamo nei luoghi dove è nata la nostra Costituzione, a Livergnano, a Pianoro Vecchio, a Pian di Macina, al Querceto, a Poggio Scanno, a Rastignano, a Botteghino e qui a Pianoro in Piazza dei martiri e al Monumento ai caduti, perché come diceva Calamandrei : dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità.. lì è nata la Costituzione. E la guerra a Pianoro si è fermata per 7 mesi.
Ma lo facciamo perché calpestiamo la loro stessa terra, respiriamo la loro stessa aria, amiamo le stesse colline, infine perché siamo questa terra e il suo vivere civile, pur con tutti i nostri errori e i nostri difetti.
Per l’Italia il 25 aprile 1945 è stata la data più importante del 900. Riuscire ad onorare i Partigiani che hanno combattuto e che hanno sacrificato tutto per liberarci dal fascismo e dal nazismo è ancora un fatto eccezionale.
Il 25 aprile è diventata festa nazionale di tutti ma non è stata accettata da tutti..
Noi dobbiamo ripartire da qui, perché da quella festa di libertà è nata, nel 1948, la nostra Carta, per dare voce ai diritti e alle regole che essa sancisce, perché questo è ciò che ci hanno lasciato i nostri padri: la democrazia, la libertà e l’uguaglianza. E che noi dobbiamo lasciare integra ai nostri figli perché garantisca anche la loro libertà.
E come dice Liliana Segre , la libertà è una condizione irrinunciabile e assoluta, non importa se qualche ministro resta a casa e non importa se è difficile combattere con i vuoti di memoria, oggi siamo qui in tanti a provare questa stupenda emozione civile.
Chiudo ringraziando il nostro caro Sindaco Gabriele Minghetti che ci ha sempre accompagnato e sostenuto durante questi 10 anni di mandato, che ha percorso assieme a noi i sentieri e i luoghi della memoria, raccontando e ricordando a noi tutti gli episodi e gli uomini e le donne che lì hanno combattuto.
E con un auspicio, che il prossimo sindaco sia Donna!
Viva La Resistenza Viva il 25 Aprile!!
Silvia Ferraro
Presidente Anpi Pianoro
Come tutti gli anni, siamo qui a ricordare, onorare e festeggiare la Liberazione dal nazismo e dal fascismo e a ringraziare i combattenti e i Caduti per la Libertà.
Vogliamo continuare a farlo e lo faremo sempre, con orgoglio e commozione.
Ma oggi nuvole scure si addensano sulla nostra Repubblica, attraversata da evidenti e pericolosi episodi razzisti, antisemiti, antifemminili e omofobi.
Orrende esternazioni fasciste, di cui, soltanto fino a poco tempo fa, ci si doveva solo vergognare, vengono adesso ostentate e rivendicate.
Organizzazioni politiche xenofobe, negazioniste e violente osano impunemente rivendicare e riabilitare il fascismo e i suoi crimini, mettendosi palesemente fuorilegge, per i reati di apologia di fascismo e ricostruzione del partito fascista.
Troppi hanno sottovalutato l’onda nera, che oggi esonda, sostenuta e protetta dalla Lega al governo e dal pericoloso ministro dell’interno, che rinnega il 25 aprile, Festa Nazionale di Liberazione, e offende i Martiri Caduti per la Libertà.
Quel ministro ha giurato fedeltà alla Costituzione nata dalla Resistenza: di quel ministro, il Presidente della Repubblica dovrebbe chiedere subito le dimissioni.
Occorre assolutamente ricostruire una grande alleanza tra tutti i democratici, tutti gli Antifascisti, per difendere ancora, e più di prima, la Democrazia e la Costituzione.
Quella Costituzione è nata dalla Resistenza e dalla guerra di Liberazione, dal sacrificio dei nostri Caduti, dei Partigiani, dei militari, dei civili resistenti, uniti dal desiderio di non volere più né fascismo né nazismo, a costo della propria vita, a costo delle stragi e delle barbare rappresaglie nazifasciste.
A loro abbiamo promesso che avremmo sempre difeso il grande dono che ci avevano fatto e a tutti i costi lotteremo per mantenere la promessa : in tutta Italia, in tutte le città e anche e certamente nel nostro paese.
Dopo la ricostruzione, Pianoro ha visto anni di crescita e di progresso, anni sereni e solidali, vissuti con la stessa continuità ideale, la stessa sensibilità democratica e lo stesso impegno Antifascista : questo cammino deve continuare, per il bene del nostro paese, della nostra Comunità.
Viva il 25 Aprile, viva la Resistenza e viva Pianoro libera, democratica e Antifascista.